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Viaggio sensoriale

Associazione Muladhara in collaborazione con Maria Fiorella Rotolo vi invitano ad un’avventura sensoriale per scoprire e conquistare benessere e consapevolezza.
“Sono così i labirinti, hanno vie, traverse e vicoli ciechi, e c'è chi dice che il modo più sicuro di uscirne è continuare a camminare e girare sempre dallo stesso lato, ma questo è contrario alla natura umana”.
2020 Auguri e Abbondanza
Nel salotto bar con un Coach
I nostri incontri on line con la Digital Bench: cosa vuol dire fare il coach?
Family Business #3
Digital Bench – Lago di Scanno (AQ)
Proseguiamo con le nostre panchine digitali di contenuto: “Perché innovare nel family business è urgente?
Grazie Caterina!!
Un coach e lo slancio in alto
Sondo quotidianamente la resistenza di molti professionisti nell'affidarsi ad un coach. Spesso durante incontri di lavoro li ascolto lamentarsi della staticità in cui sono schiacciati ma continuano a "sperare" che il cambiamento che dovrebbe vederli protagonisti arrivi da qualcun altro.
In pochi si rendono conto che spesso sono in una posizione di totale passività rispetto ai loro desiderata e percorsi di crescita di cui sono gli unici reali propulsori. E' convinzione comune che il mondo che li circonda e di cui fanno parte, non sia in relazione con loro, soprattutto se devono aprire varchi e proporre progetti. Al contrario se devono ricevere e accogliere cambiamenti migliorativi che li coinvolgono in prima persona, la dinamica di interdipendenza è magicamente efficace. Già, non può essere altrimenti!
Molti sono inconsapevoli, e queste convinzioni appartengono ad una cultura del lavoro del secolo scorso non facile da sradicare. Bisogna introdurre formule formative che nella dimensione scolastica italiana non esistono essendo la scuola completamente sganciata dal mondo del lavoro, se non in rari casi di gestione autonoma di poche mosche bianche.
Il mondo della PA continua ad essere apparato con regole rigide ed inutili per il mondo globalizzato che ha ormai innescato un processo incontrollato e inarrestabile di cambiamento di cui proprio la PA è la prima vittima e che forse in un futuro non troppo lontano dovrà giustificare la sua arcaica esistenza.
E dunque... non sembra anche a voi evidente quanto sia necessario un percorso di coaching per focalizzare in modo consapevole gli obiettivi futuri che vi vedono coinvolti in prima persona per migliorare la vostra esistenza?
Proverbio cinese:
"Quando piove lo stolto impreca contro gli dei, il saggio si procura un ombrello".
Non mi capisci mai
Inclusione – Diversity Management

Investire nel diversity management per un'azienda significa avviare un vero processo di change management. In Italia se ne parla, appunto, se ne parla da tempo ormai ma le vere azioni per un reale processo di cambiamento che includa e valorizzi l'unicità di ogni singolo dipendente sono compiute ancora in poche realtà.
L'inclusione può portare a realizzare obiettivi aziendali in modo inaspettato e forse anche con più creatività rispetto ai processi tradizionali. Le abilità e i comportamenti di cui ognuno è portatore, indipendentemente dal suo background culturale, esperenziale, di provenienza e genere sono noti ma spesso non si assume che in un contesto lavorativo in cui la diversità è valorizzata nasce la reale possibilità di valore aggiunto, oltre che arricchimento genuino nelle relazioni.
Oggi non bastano più la teoria e le leggi antidiscriminazione, occorre ripensare i luoghi di lavoro e stabilire un margine di "flessibilità strutturale" che permetta ad ogni singolo lavoratore di realizzare il suo potenziale. Chi si occupa di innovazione nel management focalizza ed elabora anche processi di cambiamento attraverso l'action learning, il mentoring e la già nota integrazione lavoro e esigenze famigliari (work-life balance)
#changemanagement #diversitymanagement #inclusione #abilità #comportamenti #innovazione #HRmanagement #mentoring
Femminile: l’altra parte dell’universo
Il Tao è la “Via, strada” ed è il concetto di base del pensiero filosofico e religioso cinese. E' espressione di una centralità assoluta dell'universo e della realtà, ovvero la ‘strada per eccellenza’, la legge secondo cui si attua l'universo, la sua armonia. E' quell'unità che nasce dalla fusione del maschile e del femminile che sono in equilibrio e attraverso l'equilibrio contribuiscono in modo naturale alla completezza.
Integrare il femminile nei ruoli dirigenziali e nei ruoli di potere è stato, ed è ancora in alcune realtà, complicato. Se penso a Christine Lagarde che dal 1 novembre 2019 sostituirà Mario Draghi, mi inorgoglisco in quanto donna e gioisco per questa conquista in un settore finanziario di grande prestigio come la Presidenza della Banca Centrale Europea. Il suo è un curriculum importante, di quelli che hanno peso.
Le domande che mi rivolgono nei laboratori di career coaching e di empowerment al femminile sono spesso legate alle difficoltà che hanno le stesse donne a prendere ciò che vogliono... alcune non riescono nemmeno a pronunciare le parole "io voglio" senza sentirsi eccessive, esuberanti, fuori misura, in una parola: cattive. Infondo da bimbi ci ricordavano che l'erba voglio non nasce nemmeno nel giardino del re.
Una cultura fondata sul proibire inibisce la realizzazione non solo professionale, ma anche esistenziale.
La difficoltà di integrarsi con il mondo e la realtà che viviamo nasce dal non interagire con l'autodeterminazione necessaria affinché ciò che realmente desideriamo sia chiaro in primis a noi. Fare chiarezza sui propri desideri, senza averne vergogna, è sempre di più un dovere verso noi stesse affinché si realizzi quell'armonia interiore che consente alla volontà di emergere. Desiderare non è volere! #leadershipalfemminile #donnechevogliono #donnechecrescono #consapevolezza #volereèpotereIl dialogo: una scelta scomoda
Oggi comunichiamo continuamente, di tutto, aprendo spiragli e porte su angoli della nostra vita attraverso post, messaggi, email immaginando così di dialogare con una moltitudine di persone che possono raggiungerci in ogni dove attraverso i Social e Internet.
Scegliamo strategie di comunicazione che con il tempo adottiamo per utilizzare in modo appropriato un social piuttosto che un altro… l’offerta di App è ampia.
Se il valore della comunicazione si misura sulla qualità e quantità di informazioni che mettiamo in circolazione, ogni volta che comunichiamo stiamo tentando in realtà di dialogare con qualcuno che è altro da noi, renderlo partecipe di ciò che ci emoziona o di ciò che pensiamo.
Ma, comunicare non è dialogare.
Se il dialogo è un momento nel quale conversiamo con qualcuno, siamo in attività con due elementi fondamentali della comunicazione: l’ascolto e la comprensione.
Certo sono molte le varianti del dialogo: politico, fra amici al bar, fra amanti etc… ma per ognuno esistono approcci indotti che ci spingono a scegliere una parola piuttosto che un’altra.
Ascoltare l’altro nel conversare e dialogare, rende possibile entrare nella sua dimensione e unicità. È come iniziare un viaggio senza sapere dove arriveremo ma con il desiderio di conoscere qualcosa in più della persona attraverso le parole, l’enfasi, l’entusiasmo.
Il dialogo presuppone l’esserci anche con il nostro mondo emotivo.
Un dialogo che possa definirsi tale ha la reale ambizione di farci scoprire vicendevolmente aprendo opzioni alla domanda, all’indagine.
Nel mondo del counseling il dialogo è una pratica fondamentale che prende origine dall’amato Socrate che lo usava come strumento di indagine, conoscenza e maieutica, consapevole di quanto fosse potente
In un mondo dove la comunicazione è tutto ma molto appare confuso e complesso, il dialogo propone forse una scelta scomoda: fare chiarezza prima in sé stessi e poi attraverso l’altro e con l’altro, il che presuppone autodeterminazione, responsabilità, coscienza critica delle persone.
#dialogo #comunicazione #autodeterminazione #counseling